dal libro
Donne protagoniste
Cleopatra
(69-30 a. C)
DOPO AVER
LETTO"ANTONIO E CLEOPATRA"
di Robert Louis Stevenson
Come quando
la caccia nei boschi e nei campi
incalza nella lotta e nei suoni di corno,
così una fame di cose senza speranza bracca
i nostri spiriti per tutta la vita.
Il boato del mare ci pervade addolorati, pieni
di desiderio senza oggetto,
il boato del mare e il raggio di luna bianco
e il rosseggiare del fuoco.
Chi
mi parla di ragione, adesso?
Sarebbe stato una gioia più grande
essere morti nelle braccia di Cleopatra
che essere vivi, stanotte.
Cleopatra, la regina d'Egitto, considerata la "regina delle regine",
ultima sovrana della dinastia macedone, erede diretta di Alessandro Magno,
permeata dalla cultura e dalle tradizioni greche, amò profondamente il
suo paese, rivivificandone le gloriose tradizioni e lottando per
mantenerlo prospero, riuscendo ad ottenere il consenso dal popolo egiziano
e persino a farsi onorare come incarnazione di Iside, grazie al sostegno
della classe sacerdotale. Adulata
e contestata, osannata o ritenuta lussuriosa, giudicata dalla
Storia come una donna abile nella corruzione, certamente non
bellissima come vuole la leggenda (anche il filosofo
Pascal nel 1670, nei "Pensieri", parlò del suo naso camuso), amante del
lusso e dei piaceri, fu dotata d'intelligenza brillante e di grande
cultura. Padrona dell'egiziano,
dell'arabo, dell'ebraico, del greco, e di varie altre lingue, curiosa, ironica,
d'indole gioiosa, certamente di grande fascino, se riuscì a sedurre
due uomini potenti come Cesare ed Antonio, che per lei aveva ripudiato la virtuosa moglie
Ottavia, dovette essere di non poco fastidio in tempi in cui la condizione sociale
femminile era d'inferiorità. Così Plutarco descrisse lo
sfarzo della regina: In procinto di muoversi per
la guerra contro i Parti, Antonio mandò ordine a Cleopatra di venirlo ad
incontrare in Cilicia per scagionarsi dall'accusa di aver dato aiuto
a Cassio e di averlo appoggiato nella guerra contro Roma. Cleopatra
apparecchiò molti doni ed ornamenti, come si conveniva a chi era
partecipe di una dinastia fastosa e potente. Poi se ne venne navigando
lungo il fiume Cidno su di una nave dalla poppa dorata, con le vele di
porpora tutte spiegate, coi remi d'argento mossi dalla ciurma in cadenza,
al suono della tibia unito con quello delle zampogne e delle cetre.
Essa poi si stava adagiata sotto un padiglione intessuto d'oro
e dalle due parti assistevano, facendole vento, alcuni giovanissimi paggi;
le più belle tra le sue damigelle, in abito di Nereidi, stavano chi al
timone, chi alle gomene, esalando da molti incensieri, si diffondevano
sulle rive del fiume, segnalando il passaggio della regina d'Egitto. Figlia di Tolomeo XII
Aulete, che discendeva dal grande Alessandro il Macedone, Cleopatra VII
Thea Filopatore (la dea che ama suo padre), alla morte del
padre, fedele alla tradizione dei Tolomei, sposò il proprio fratello
minore di soli 12 anni; salì al trono d' Egitto nel 51 avanti Cristo e
regnò per vent'anni. Al
tempo di Cleopatra Alessandria era la perla del regno egizio, una città ricca e potente,
e Roma desiderava avere i Tolomei come alleati. In seguito
agli intrighi del marito Tolomeo II, Cleopatra fu cacciata da Alessandria
ma decise di riconquistare il potere da sola. Fu allora che incontrò
Cesare che, sedotto dal suo fascino, e irretito dai suoi intrighi, s'
innamorò perdutamente di lei e riuscì a farla riconciliare col fratello
e a restituirle il trono d'Egitto. Cleopatra
e Cesare si stabilirono poi a Roma e dal loro amore nacque un figlio,
Tolomeo Cesarione, ucciso nel 30 a. C, quando Ottaviano Augusto
conquistò l'Egitto. Nel
44. a. C Cesare venne assassinato e Cleopatra tornò in Egitto, e qui ,
rimettendo in moto le sue arti seduttive, avvinse a sé Antonio, designato
da Cesare come suo erede e triumviro incaricato degli affari d'Oriente, in
un legame che durò circa 10 anni, che si concluse con il matrimonio e dal
quale nacquero tre figli, Alessandro- Hélios, Cleopatra- Selene e
Tolomeo- Filadelfo. Antonio
e Cleopatra come coppia rappresentavano l'unione della
forza e della seduzione e si identificavano con Dioniso ed Afrodite, per
sottolineare l'alleanza e la potenza dei due imperi, ma il loro legame,
che aveva sapore peccaminoso come tutto ciò che proveniva dal fascinoso
Oriente, l'ostentazione delle ricchezza di Cleopatra e il fastidio che
procurava il fatto che un romano non dimostrasse la propria
superiorità sul paese conquistato, che pure non metteva
in discussione la sovranità romana, infastidì Roma. Si arrivò, così
al conflitto armato; Ottaviano, desideroso di conquistare il potere, dichiarò
guerra ad Antonio. Nel corso della battaglia di Azio Antonio e Cleopatra
riuscirono a fuggire, salvando parte della flotta ed il tesoro. Dopo la
sconfitta di Azio, abbandonato da tutti, e pensando che Cleopatra si fosse
suicidata, Antonio si uccise conficcandosi la spada nel ventre. Ridotto
l'Egitto a provincia romana, e morto Antonio, nel 30 a. C. Cleopatra, per
il dolore di vedere la disfatta del proprio paese sfruttato e
piegato da Roma, e per non subire
l'umiliazione di dover seguire incatenata il carro del vincitore, preferì
darsi la morte con un aspide.
Francesca Santucci
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