Francesca Santucci

Il suono

 

(dall'antologia poetica "La nudità dei fiori", L'Erudita, Giulio Perrone Editore 2013)

 

Suono più caro il mio ricordo non ha

che la musica della sua voce

quando mi sussurrava le parole d’amore.

Arrossiva il mio volto a quegli intimi colloqui,

m’inebriava come il profumo delle rose

a primavera. Allora, confusa come da febbre,

balbettavo, io che ero così arrogante

e fiera, mi smarrivo, goffa tra le sue braccia.

Non lenisce la pena il tempo, no,

fascinose lusinghe quelle sue parole,

insieme spina e nodo e laccio e piaga,

pur nell’intreccio di giorni e mesi ed anni,

ancora intatte mormorano nell’infranto mio cuore.

 Artigli, come di bramosa belva, mi trapassano,

ossessive mi straziano, ovunque io vada.

 

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