Presentazione
Fra lacrime e sangue/ e sudore e dolore/ in chiarità ad accogliermi
/trovai le braccia morbide/ ed il nettare,/dolce nutrimento, /delle
mammelle candide,/ ed il sorriso/ di mia madre luminoso. Nella
scrittura di Francesca la voce del ricordo ci trasporta in un mondo
dove la bellezza della vita emerge in tutta la sua fragilità nutrita
da dolci mammelle. Al cospetto dell’eternità la nostra esistenza appare finita ma
animata da momenti d’infinita beatitudine che solo un bimbo in
braccio a una madre, con lo sguardo rivolto al mistero, può farci
provare. Nella poesia tutto é lambito da frammenti di sensazioni che
oltrepassano i limiti dello spazio e del tempo per farsi illuminanti
presenze, ricordi, solitudini. La capacità dell’autrice è quella di vivere al confine fra la vita e
la morte intessendole fra luci e ombre della natura. Luoghi
dell’anima e luoghi della natura dove l’immagine di un candido e
fragile bucaneve irrorato dal pianto imbocca il tragitto della
poesia, per restituirci la vita sorretto dai timidi raggi di sole di
un tempo che reclama il suo tempo. Emerge il pensiero di una vita altrove eppure presente in quelle
stanze segrete dei sentimenti immortali, finiti nel corpo, ma
eterni nel tempo, fra le pieghe di pagine eteree e carnali di
artisti e scrittori. Profumi al chiaro di luna e torna ancora l’eterno rifugio ancestrale
della parola poetica pervasa da un vitalismo carico di tenerezza fra
i colori e i profumi di imberbi boccioli. Ogni stato d’animo è un candido fiore: bucaneve, mughetto, giglio. Urgenze spirituali che si fanno natura, giardino dell’anima, luoghi
incontaminati, dove neppure il dolore impedisce alla pianta di
germogliare. Francesca tocca le corde più profonde dei paesaggi interiori, ma lo
fa con levitá, generosità, leggerezza, donandoci uno spazio nel
ventre di una madre e speranza fra le foglie d’autunno. L’aria, l’acqua, il fuoco, per giungere ad un mondo in trincea dove
emerge l’insopprimibile contraddittorietà della vita. L’ebbrezza di
una natura che rinasce e l’amara delusione di una vita che sparisce.
Ma, nonostante il vento, la tempesta, la neve, c’è sempre un candido
fiore che inneggia all’amore.
Paola Dei
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