Francesca Santucci
PAURA PIÙ NON HO DELLA TEMPESTA
(dall'antologia Bronteana del Premio Letterario De Leo-Brontë 2020 dedicato ad Anne Brontë)
La morte non mi fa orrore […]1 Anne Brontë Quando il capo oscillavano le tremule campanule, dall’implacabile sferza del nord colpite, tremava il mio fragile corpo al furore impetuoso dei suoi vorticosi assalti: la voce del vento accompagnava, allora, il mio tormento.
Ma ora che più non odo fra gli alberi i corvi gracchiare, e alti nel cielo stridono e garriscono i gabbiani, ora che l’umida terra di Haworth più non mi trattiene e ariosa di salsedine Scarborough odorosa mi tiene, il rumore del mare il mio male culla.
Onda dopo onda in lontananza mormorando a ricordarmi viene la tenebra inesorabile che avanza, ma qui non fui per vivere una vita lunga, fui qui per vivere una vita buona.
Supina, fulgore di Luce, a Dio m’affido, perciò paura più non ho della tempesta. Brezza dopo la burrasca, dopo il gelo sole, serena fra le sue braccia m’accoglierà la Morte.
1Anna Brontë, Lettera del 5 aprile 1849: La morte non mi fa orrore: se la considerassi imminente mi rassegnerei tranquillamente a questa prospettiva…Spero comunque che sia volontà di Dio risparmiarmi, non solo per amore di papà e di Charlotte, ma anche perché bramo di far qualcosa di buono nel mondo prima di lasciarlo. Ho molti progetti da tradurre in atto-umili e limitati in verità-però non vorrei che tutti finissero in nulla, non vorrei esser vissuta con così poco costrutto. Ma sia fatta la volontà di Dio.
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