Francesca Santucci

 

 

NOTTURNO

 

(dalla rivista  “Il salotto degli autori", anno XVII-N. 69- 2019, Editore Carta e penna )

 

 

Notte alta gelida luna

pallide stelle

tigli scheletriti

svettanti contro un cielo nero.

Dolore silenzio gelo.

Nella casa solitario il letto

nel cuore un gemito.

 

All’indietro la memoria

evanescente scorre

dal vortice del passato risucchiata

fra pensieri come macigni gravi.

Gli occhi ricordano i suoi sguardi

non dimentica la bocca i baci

la pelle il tocco.

 

I piedi hanno smesso di andare

le mani di fare

le braccia più non sorreggono

le gambe più non sostengono

vacuo lo sguardo mute le labbra

a tutto le orecchie sorde.

 

Ma il corpo- riarsa terra –

volontario

ancora alla tempesta

delle sue carezze si offrirebbe

e il desiderio-luce nel buio-

come fuoco arderebbe.

 

 

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