Francesca Santucci
Non dirmi
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Gaston Bussière, Tristano e Isotta (1895).
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Non dirmi “Lontana è primavera!”, io scorgo già nel cielo di gennaio presagi di turchini incanti, intendo già nell’aria battiti d’ali giovani, sento già nel cuore sussurri di dolcezze nuove. E sotto la pelle un fremito se tu la mano tendi, e se all’abbraccio stringi riscopro arcobaleni. Se poi un tuo bacio mi sorprende vedo Pégaso lontana. Ecco, allora taccio, e nulla più io temo.
(poesia classificata al secondo posto al 1° Concorso nazionale di Poesia "Pierina Morosini", 2003 e pubblicata nell'antologia "Navigando nelle parole", vol.IV, edizioni "Il filo", maggio 2003)
Non dirmi. Il "non detto" di questo testo poetico non risiede soltanto negli ultimi versi, che chiosano la poesia, ma aleggia all'interno dell'intera lirica. Infatti, attraverso i giochi di colori e immagini che emergono dai versi, sale un messaggio d'amore e di sincerità percettibile soltanto a lettura conclusa. Un presagio che accompagna il lettore sin dai primi versi e che poi emerge in tutta la sua forza seguendo il ritmo costante e puro delle parole. Sì, perché anche il linguaggio poetico sembra confermare questa delicatezza non solo letteraria, ma sensibilmente personale, umana.
(Giulio Perrone)
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