15
maggio 1842
Il gatto
Posso dire con
sincerità che amo i gatti, quindi posso fornire ottime
argomentazioni in loro favore contro coloro che a torto li
odiano.
Un gatto è un animale che ha più
sentimenti umani di qualsiasi altro essere. Non possiamo
paragonarlo al cane, che è di gran lunga più buono, ma il
gatto, sebbene differisca
fisicamente in alcuni punti, è estremamente simile a noi
nella disposizione. Qualcuno, in
verità, potrebbe dire che questa somiglianza esiste solo con
gli uomini più cattivi, che è circoscritta al suo eccesso di
falsità, crudeltà e ingratitudine, vizi deprecabili nella
nostra razza e similmente odiosi in quella dei gatti. Senza contestare
i limiti che questi individui attribuiscono alla nostra
affinità, io rispondo che se la falsità, la crudeltà e
l'ingratitudine sono esclusivamente prerogative dei malvagi,
questa classe riguarda tutti; la nostra educazione sviluppa
una di queste qualità in grande perfezione, le altre
prosperano senza cura e, lungi dal condannarle, le guardiamo
tutte con grande indulgenza. Un gatto, per
suo interesse, a volte nasconde la sua misantropia sotto
l'apparenza di piacevolissima arrendevolezza; invece di
strappare ciò che desidera dalla mano del suo padrone, si
avvicina con un'aria carezzevole, strofina la sua graziosa
testolina contro di lui e allunga una zampa, il cui tocco è
morbido come l’ovatta. Quando ha raggiunto il suo scopo,
ritorna alla sua riservatezza, e questo suo garbo è chiamata
in lui falsità, in noi stessi gli diamo un altro nome, è
l’ipocrisia, e colui che non la userebbe per nascondere i suoi
veri sentimenti sarebbe presto scacciato dalla società.
(Trad. Francesca Santucci)
|