Francesca Santucci
Forse l'oblio non scende a portar pace
Forse l’oblio non scende a portar pace
ed ancora gridano i morti
i loro morti sogni.
Non so dove loro abbiano pace,
forse inquieti nelle culle di legno
pure sognano ed urlano agli sconfinati
spazi sovrumane urla che orecchio
umano intendere non può. Eppure
talvolta pare che dal profondo
della notte nera lamenti laceranti
vivi si odano vividi più dei brillii
degli astri. E soffio non è di vento
di bufera, né stridio di gabbiano
in pena sopra il mare in burrasca
o canto triste di smarrita sirena:
è la voce dei morti che al mondo
va ululando che l’anima
vagabonda ancora sopravvive.
(Francesca Santucci, Rosa e croce, Carta e penna, maggio 2006)